
La zona di via Giustiniano Imperatore a Roma è interessata, fin da quando è stata urbanizzata negli anni 50, da gravi dissesti e cedimenti del terreno che negli anni hanno causato l’inclinazione di diversi stabili nell’area, con tutti i problemi di precarietà statica che ne conseguono.
Nel novembre 2001, dopo una diffida da parte della Commissione Stabili Pericolanti indirizzata agli amministratori dei condomini affinché procedessero ai lavori di consolidamento, e in seguito ad una verifica dello stato dei fabbricati da parte dei dipartimenti di Geologia e Ingegneria dell’università Roma Tre, l’ allora sindaco Veltroni, in quanto autorità della protezione civile per il comune di Roma, emette un’ordinanza di sgombero per uno degli edifici: alle 50 famiglie sgomberate viene offerta un’abitazione provvisoria di edilizia popolare in località Santa Palomba (Pomezia).
Nel 2004, in seguito all’improvviso peggioramento delle condizioni di un secondo edificio, il sindaco emette una seconda ordinanza di sgombero e richiede, ed ottiene dalla Presidenza del Consiglio dei Ministri lo Stato di Emergenza dell’area, in virtù della quale all’amministrazione e all’assessore all’urbanistica vengono conferiti poteri speciali.
Il comune indice così un appalto-concorso per il progetto di riqualificazione dell’area, vinto dallo studio svizzero DurigAgArchitects.
Nel 2005 il VI Dipartimento (Politiche della Programmazione e pianificazione del territorio) del Comune di Roma redige un Programma di riqualificazione dell’area dai contenuti sostanzialmente inediti in Italia: per la prima volta infatti il comune si fa carico di un’operazione di demolizione e sostituzione di edilizia privata. Il comune, espropriate le aree, le cede tramite bando a privati che costruiscono le nuove case da cedere ai cittadini sgomberati a prezzo concordato (circa 950 euro/mq): gli alloggi in eccesso possono poi essere venduti a prezzi di mercato. Agli aiutiprevisti dal programma possono accedere i proprietari di tutti i condomini interessati dal progetto, purché riuniti in consorzio costituito da almeno il 75% degli inquilini. Data prevista per la consegna del primo blocco di nuove case per gli inquilini già sgomberati: 2008 (ad oggi, gennaio 2010, i lavori non sono ancora finiti)
Al fine dell’informazione e partecipazione dei cittadini il comune allestisce già nel 2003 un Infobox nell’area per comunicare il progetto e organizzare incontri con i cittadini.
I Risultati
Dal punto di vista dell’amministrazione, quest’emergenza rappresenta un’occasione per riqualificare l’area senza spese per le casse comunali. Ma l’operazione contribuirà anche al più generale processo di valorizzazione delle zone che gravitano intorno all’asse della via Ostiense (Garbatella, San Paolo, Testaccio...), su cui il Comune, che qui possiede molte aree e grandi interessi, punta da anni con progetti ambiziosi (la Città delle arti a Testaccio, il polo tecnologico di Roma Tre a Valco San Paolo, il Campidoglio2 ela Città dei giovani a via Ostiense…)
Per i privati, c’è il guadagno che deriverà dalla vendita a prezzi di mercato dei tanti alloggi in eccesso previsti dal progetto, oltre che di quelli di cui gli inquilini sgomberati non si potranno permettere l’acquisto.
Gli inquilini, appunto. Quali diritti gli spettino effettivamente, non è ancora chiaro. Di certo c’è che l’assegnazione dei nuovi alloggi non è automatica ma onerosa. Che ne sarà di chi non potrà permettersi la nuova casa nonostante le agevolazioni? Per il momento gli inquilini degli edifici che rimangono si dividono: da una parte i pochi interessati alle possibilità che il comune gli offre di cambiare la loro casa con una nuova e più sicura (ma per usufruirne devono essere il 75% del totale), dall’altra i tanti, tra cui l’associazione “Vivere sulla Marrana” che protestano contro il programma e denunciano i rischi di compromissione delle fondamenta causati dai lavori per i nuovi alloggi.
Fonti:
-www.protezionecivilecomuneroma.it/sito/pagine/attivita/giustiniano_imperatore.htm
- Clarida Salvatori, “Palazzi storti. Via alla demolizione” da La Repubblica del 02/08/05
- Fabio Rossi, “Giustiniano Imperatore. Via alla demolizione” da Il Messaggero del 02/08/05
- Barbara d’Amico, “Quella storiaccia brutta dei palazzi storti” da Rivist@, 19/03/07
- Barbara d’Amico, “L’associazione Vivere sulla Marrana contro il tentativo di demolizione” da Rivist@, 02/04/07
- www.urbanistica.comune.roma.it/giustinianoimperatore/index.html
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